martedì 24 maggio 2005

Allergy in progress!

Chiuso per allergie primaverili
Temporaneamente


un testimone del sesso tra i fiori

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venerdì 6 maggio 2005

Il quartetto del salotto della risata liquida

Prendiamo una birra!
…e l’assenzio?
Ormai! Siamo rimasti a casa a chiacchierare più di un’ora! Il concerto fra poco inizierà.
Penso. Scendiamo e prendiamo una birra!
Fan Gian e io scendiamo al Calor che da casa mia ci si arriva a piedi. Durante la discesa gli parlo di cosa è significato per me trasferirmi qui in città. Che ho realizzato il desiderio di andare ad un concerto a piedi dopo una tequila a casa, che l’ho realizzato più volte, che la sera che suonavano i Giant Sand li sentivo nell’aria, che più di una volta sono tornato a casa tutto storto, a piedi, e che una volta, alle cinque del mattino, ho incontrato un vicino che fa il pizzaiolo che cercava di aprire la porta di casa sua, che non ci riusciva e che nemmeno mi ha visto. Nel frattempo arriviamo al Calor. Arriviamo al momento giusto, la musica dissetante è spenta e un presentatore(!) annuncia l’inizio del concerto.
Prendiamo due birre?

Qualcuno, al terzo pezzo, mi chiede se mi sta piacendo il concerto, io rispondo che finora non è niente di che, ma ora so che in quel momento i
Liquid Laughter Lounge Quartet stavano depositando i primi strati, che per assaporare la torta bisognava aspettare fino alla fine e che, alla fine, dopo averla mangiata ne volevamo ancora, ancora un paio di bi(s/gné).
All’inizio non sapevo che…
Prendiamo due birre?
Ok faccio io!
T’aspetto qua!
…avrei visto il Calor come un locale di Berlino, avrei visto Jens, il cantante, girare per il locale con un megafono giocattolo che sputava delle frasi in tedesco che non so mentre il resto del gruppo saltava su un telo elastico teso da Nick Cave da una parte e dagli Einsturzende Neubauten dall’altra.
Fan Gian prendiamo due birre?
Vai!
Egbert, il batterista, è un musicista semplice e molto aguzzo. Sostiene con cassa, charleston e rullante, stacca con i piatti e non con la cassa; Gregor, il chitarrista, ha gli occhi rossi e, ormai siamo quasi alla fine, un’ora fa erano più grandi. Markus, il contrabbassista è magro, pelato e pizzica le corde. Ogni tanto estrae l’arco e ci sta bene, ci sta proprio bene! Il cantante ogni tanto striscia qualche sedia, una canzone la canta seduto ad un tavolino vicino al bagno. Marianna questa sera festeggia il suo compleanno. I ragazzi le dedicano una canzone, anzi più di una. Jens scende dal palco e canta vicino a Marianna e il suo ragazzo.
Adesso sono a casa e sto riascoltando il disco dei Liquid Laughter Lounge Quartet. La mia sedia sta cedendo. Perché l’ho appoggiata su un pacchetto di cracker.

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giovedì 5 maggio 2005

Street meeting

My car and me, while we go to work, meet several cars while they go to work.
There's one who goes as a man and comes home as a woman.
Me and my car, while we come home, meet several cars while come home.
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martedì 3 maggio 2005

venerdì 29 aprile

Queste sono le persone che venerdì 29 aprile si sono annoiate alle mie parole.
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1.Il ragazzo che mi ha venduto la bottiglia, al quale, mentre aspettavo che la commessa facesse il pacchetto, ho fatto i complimenti per la ristrutturazione del suo negozio; frase in parte già sentita e bruciata in cinque secondi. Ho provato allora a dirgli alcune cose che avevo imparato circa la preparazione dell’assenzio, che ovviamente già sapeva.
2.Il papà di Luna, una bimba di due anni e mezzo, alle prese con la nascita del suo fratellino Olio e quindi alle prime e penso ultime gelosie. Ho fatto il buffone con Luna, suo padre neanche mi guardava; il mio buffone si faceva sempre più piccolo, poi sottile, infine impercettibile. A cena, quando ho salutato per andarmene, Luna non mi ha visto mentre suo padre stava telefonando.
3.Qualche "amico".
4.Tutti quelli che, il venerdì o il sabato sera, cercano elettricità e mentre gli parlo buttano gli occhi addosso a tutti in cerca di inputs.
5.Il manager del gruppo che ha suonato al Calor. Un certo Enzo.Zaqualcosa@libero.it, presentatomi dal bassista. Enzo, secco secco mi fa -avete già fatto qualcosa?-, -Eh?- (era una domanda che non mi aspettavo, una domanda da ufficio), -avete già fatto qualcosa?-, -..mmSì, qualche disco-, -siete usciti con qualcuno, qualche etichetta, che so, famosa- (vedi parentesi precedente), -No-, -Che genere di musica?-, -Ma vedi, noi cerchiamo… e già ha visto uno che conosce. Mi fa:-Beh, allora…ci sentiamo!- Enzo libero.it mi ha lasciato male! Comunque non gli manderò mai niente.
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Poi, più tardi, una ragazza si è interessata alle mie parole. Pasta dolce e salata, un bicchiere d’acqua da portar via. Poi mi ha accompagnato a casa mia.

Probabili riflessioni della mia ragazza Parametra sull’argomento: la gente si annoia quando parli perché il primo ad essere annoiato a parlare con loro sei tu!
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