martedì 27 luglio 2010

La fabbrica senza cancello

Se vuoi entrare nella fabbrica dove lavoro non devi aspettare che ti aprano il cancello.
Ai cancelli della fabbrica dove lavoro non si organizzano picchetti.
La fabbrica dove lavoro il cancello non ce l'ha proprio.
E nemmeno l'asfalto tutto intorno allo stabile. Ci sono i sassi. Sopra ci sono sassi nuovi, recenti, ma sotto, sono sicuro, ci sono i sassi che il nonno fondatore toglieva con la scopa quando c'era vento. I sassi entravano dentro la fabbrica e continuavano a volare qua e là tra le macchine. Sì perchè non c'era il tetto.
A dir la verità il tetto non c'è nenche adesso.

Un giorno, c'era tanto sole ricordo, parlavo al telefono, seduto alla mia scrivania davanti al monitor e mi guardavo le scarpe impolverate. Ad un tratto lo sguardo mio cade su un dito. Sì, tra i sassi c'era proprio un dito. Un dito che indicava me che guardavo. Anzi, indicava verso il cielo. Sì perchè mi sono rivolto verso la direzione del dito e sono rimasto abbagliato dal sole, e anche da una nuvola che sembrava più luminosa ancora.

Ho scorto in questo dito un segnale.
Allora ho raccolto tutte le mie forze e mi sono messo a tirare, per cercare di dissotterrare tutto.
E invece sono caduto.
Perchè non era un dito.
Eh no, era un sasso!
.
.
( )( )( )