venerdì 6 maggio 2005

Il quartetto del salotto della risata liquida

Prendiamo una birra!
…e l’assenzio?
Ormai! Siamo rimasti a casa a chiacchierare più di un’ora! Il concerto fra poco inizierà.
Penso. Scendiamo e prendiamo una birra!
Fan Gian e io scendiamo al Calor che da casa mia ci si arriva a piedi. Durante la discesa gli parlo di cosa è significato per me trasferirmi qui in città. Che ho realizzato il desiderio di andare ad un concerto a piedi dopo una tequila a casa, che l’ho realizzato più volte, che la sera che suonavano i Giant Sand li sentivo nell’aria, che più di una volta sono tornato a casa tutto storto, a piedi, e che una volta, alle cinque del mattino, ho incontrato un vicino che fa il pizzaiolo che cercava di aprire la porta di casa sua, che non ci riusciva e che nemmeno mi ha visto. Nel frattempo arriviamo al Calor. Arriviamo al momento giusto, la musica dissetante è spenta e un presentatore(!) annuncia l’inizio del concerto.
Prendiamo due birre?

Qualcuno, al terzo pezzo, mi chiede se mi sta piacendo il concerto, io rispondo che finora non è niente di che, ma ora so che in quel momento i
Liquid Laughter Lounge Quartet stavano depositando i primi strati, che per assaporare la torta bisognava aspettare fino alla fine e che, alla fine, dopo averla mangiata ne volevamo ancora, ancora un paio di bi(s/gné).
All’inizio non sapevo che…
Prendiamo due birre?
Ok faccio io!
T’aspetto qua!
…avrei visto il Calor come un locale di Berlino, avrei visto Jens, il cantante, girare per il locale con un megafono giocattolo che sputava delle frasi in tedesco che non so mentre il resto del gruppo saltava su un telo elastico teso da Nick Cave da una parte e dagli Einsturzende Neubauten dall’altra.
Fan Gian prendiamo due birre?
Vai!
Egbert, il batterista, è un musicista semplice e molto aguzzo. Sostiene con cassa, charleston e rullante, stacca con i piatti e non con la cassa; Gregor, il chitarrista, ha gli occhi rossi e, ormai siamo quasi alla fine, un’ora fa erano più grandi. Markus, il contrabbassista è magro, pelato e pizzica le corde. Ogni tanto estrae l’arco e ci sta bene, ci sta proprio bene! Il cantante ogni tanto striscia qualche sedia, una canzone la canta seduto ad un tavolino vicino al bagno. Marianna questa sera festeggia il suo compleanno. I ragazzi le dedicano una canzone, anzi più di una. Jens scende dal palco e canta vicino a Marianna e il suo ragazzo.
Adesso sono a casa e sto riascoltando il disco dei Liquid Laughter Lounge Quartet. La mia sedia sta cedendo. Perché l’ho appoggiata su un pacchetto di cracker.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

hei, c'ero anch'io a questo concerto. Pure io ci sono venuto a piedi da casa, da solo.

grazie d'avermelo fatto ricordare

mark

Conrad ha detto...

prego mark, felice di esserti stato utile. Bella serata vero? E sul disco non demeritano!
A presto a piedi!